Scontro sulla legge elettorale in aula, Cappellacci rinvia l'azzeramento della giunta

da La Nuova Sardegna del 6 marzo 2013
Scontro sulla doppia preferenza di genere (una manifestazione di donne si è svolta ieri davanti al palazzo del Consiglio regionale) e sul sistema di calcolo dei voti per l’assegnazione dei seggi. Ieri la seduta dell’assemblea sarda è stata rinviata a oggi per consentire ai gruppi consiliari di trovare un accordo sulla riforma elettorale.
In attesa che la legge venga approvata, il governatore Ugo Cappellacci ha rinviato l’azzeramento della giunta, annunciato ormai una settimana fa nell’ambito della verifica politico-programmatica per l’ultimo anno di legislatura. «Non c’è nessuno stallo – ha spiegato Cappellacci ai giornalisti – ma solo un problema tecnico. Se azzero la giunta sarei obbligato a essere sempre presente in Consiglio regionale, perché altrimenti i lavori dell’aula si bloccano per regolamento. Non voglio avere la responsabilità di bloccare la riforma elettorale, Non appena sarà approvata andrò avanti con l’azzeramento».
A proposito di rimpasto, il leadero dell’Udc Giorgio Oppi ha smentito le voci di un suo ritorno in giunta: «Abbiamo chiesto di far girare gli incarichi, ma non me me».
In Consiglio i nodi politici sono essenzialmente due. Il primo riguarda la doppia preferenza di genere, cioé la possibilità di votare sia un candidato sia una candidata. Questa modifica ha provocato altrove un significativo aumento dell’elezione di donne. Dopo che i seggi sono stati tagliati da 80 a 60, i consiglieri regionali maschi forse non sono del tutto d’accordo a dare vantaggi alle concorrenti in lista. Per cui c’è il timore che in caso di voto segreto, la novità venga bocciata. Ieri un nutrito numero di donne ha manifestato in via Roma ed è poi entrato in aula per assistere ai (brevissimi) lavori.
La seduta è stata aggiornata a oggi ma in giornata non sono stati fatti grandi passi in avanti per quanto riguarda l’ipotesi di accordo. Lo scontro tra partiti maggiori e partiti minori riguarda lo sbarramento. Per la coalizione è previsto del 10 per cento, per i partiti del 4 per cento (del 2,5 per chi fa parte di una coalizione che supera il tetto). Lo sbarramento verrebbe introdotto in caso di voto proporzionale puro. Ma i partiti minori (è il caso soprattutto dell’Udc) chiedono un altro sistema, il proporzionale corretto, che, rispetto allo sbarramento, dà maggiori garanzia alle liste meno forti: lo spostamento sarebbe di due seggi.
Ieri pomeriggio, nell’ambito della verifica, Cappellacci ha incontrato il suo gruppo del Pdl. Il quale ha chiesto la sostituzione degli assessori che hanno lasciato il partito per candidarsi con altre sigle (Giorgio La Spisa e Antonello Liori) e la conferma degli altri. Sul programma c’è l’impegno per un lavoro comune nell’attica del rilancio della coalizione.