Grillo oltre il 30% in ottantanove comuni

In Sardegna non è solo il primo partito: con il suo 29,6 per cento è arrivato a battere le due le coalizioni di centrosinistra (29,4) e di centrodestra. (23,6).
Il fenomeno Grillo ha numeri che fanno impressione. In 89 dei 377 Comuni sardi il M5S è volato oltre il 30 per cento dei voti, in 204 Comuni si è piazzato tra il 20 e il 30 per cento (il più delle volte come primo partito), in appena 84 Comuni ha ottenuto tra il 10 e il 20 per cento. Da nessuna parte è sceso sotto le due cifre. E i dati provinciali? A Cagliari, Oristano e Sulcis-Iglesiente è davanti alle coalizioni, invece a Sassari, Olbia-Tempio e Medio Campidano si è dovuto accontentare di essere “solo” il primo partito, mentre in Ogliastra e a Nuoro è il secondo.
L’exploit del comico genovese è diffuso ma con diverse peculiarità. Le due grandi aree urbane di Cagliari e di Sassari hanno solo una differenza: nel capoluogo regionale Grillo si è fermato al 26,7 per cento, mentre la città dei due presidenti della Repubblica gli ha regalato il 31,7 per cento dei consensi. Il punto che unisce le due aree è l’hinterland: intorno a Sassari il Movimento 5 Stelle è volato ovunque ben oltre il 30 per cento, da Alghero a Porto Torres, da Sennori a Sorso. Cagliari è ora circondata solo da città che hanno sposato la protesta grillina: da Quartu (terza città sarda) a Selargius, da Monserrato a Quartucciu, da Sinnai a Sestum, da Assemini a Capoterra, da Uta a Sarroch è un volare in media attorno al 35 per cento. E’ un’area elettorale che sino a qualche decennio fa consentiva alla sinistra di conquistare la Provincia a dispetto della moderata Cagliari, un’area che dal 1994 in poi era stata in parte conquistata da Berlusconi. Un Cavaliere oggi ovunque in ritirata rispetto al boom del 2008 ripetuto alle regionali dell’anni seguente, ma di certo sorprende se solo si considerano i sondaggi di tre mesi fa, quanto il Pdl – in Italia e in Sardegna – sembrava destinato a un rapidoe definitivo declino politico ed elettorale.
C’è un’altra differenza sostanziale tra il voto di Cagliari e di Sassari. Nella provincia di Cagliari 34 Comuni su 71 (quasi la metà) hanno dato oltre il 30 per cento a Grillo, a Sassari solo 11 su 66, mentre sempre nella provincia di Sassari 19 sono andati sotto il 20 per cento: piccoli centri soprattutto del Goceano e del Logudoro. Dove evidentemente i politici sono “tradizionali” sono più radicati. Un caso che si è notato meno a Cagliari, ma con qualche eccezione, come quella di Mandas, il cui sindaco, «umberto Oppus, candidato nell’Udc ha portato il suo partito al 30 per cento e la coalizione centrista al 37.
Voto simile a quello di Cagliari è stato registrato nel Sulcis-Iglesiente, dove però le due città capoluogo, a differenza di Cagliari, hanno dato a Grillo più del 30 per cento. Anche qui poco meno della metà dei comuni ha fatto registrare per M5S oltre il 30 per cento. Inoltre, solo in un paese Grillo è sceso sotto il 20. La provincia più povera d’Italia ha sposato la protesta: non è un caso che in campagna elettorale abbia risparmiato dalle critico soltanto il comico genovese.
Così come nel Sulcis, anche un’altra roccaforte rossa ha ceduto, anche se parzialmente, le armi a Grillo: è il Medio Campidano, dove sono un terzo i Comuni che al M5S hanno dato oltre il 30 per cento.
Olbia città ha sposato Grillo (anche se la coalizione più votata è quella di centrodestra) ma “solo” un quinto dei Comuni galluresi hanno dato più del 30 per cento al leader della protesta che ha sconvolto la politica italiana. Ad esempio, Arzachena e Santa Teresa hanno confermato il primo posto al Pdl.
Oristano città è rimasta poco sotto il 30 per cento, ma Grillo si è consolato con il primato sulle coalizioni, anche se in provincia il dato è stato del 27 per cento. Un quarto dei Comuni gli hanno dato più del 30 per cento, un quarto meno del 20.
Nuoro e l’Ogliastra sono le province dove il centrosinistra e dove a Grillo è stato negato il primato tra i partiti. A Nuoro solo due Comuni (uno appena in Ogliastra) hanno dato a M5S oltre il 30 per cento dei consensi. Una curiosità per il Nuorese: Orgosolo è oltre il 30 per cento con Grillo, Orune appena sopra il 10 (10,4 per cento).
Insomma, è – con poche macchie di leopardo (meglio non scomodare i giaguari) – un fenomeno omogeneo, un vento che ha soffiato forte e che, in assenza di iniziative forti da parte degli altri partiti, potrebbe continuare a soffiare a lungo. La crisi economica è forte, il malessere sociale forse lo è ancora di più.
da La Nuova Sardegna del 27 febbraio 2013